Guida alla grammatica giapponese

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Una guida giapponese alla grammatica giapponese

こんにちは!Questa guida è lo sforzo di creare in modo sistematico le strutture grammaticali che formano la lingua giapponese in un modo che abbia senso in giapponese stesso. Come risultato probabilmente non sarà il migliore strumento per imparare rapidamente la lingua, come ad esempio imparare alcune semplici frasi utili per viaggiare.
In ogni caso il metodo seguito cercherà di creare logicamente delle basi tramite le quali costruire passo dopo passo una struttura grammaticale sempre più complessa. Per chi ha già sperimentato lo studio della lingua giapponese tramite i libri di testo, sicuramente noterà delle differenze nel modo in cui il materiale è organizzato in queste pagine. Questo è perchè questa guida non cerca di creare somiglianze tra la lingua giapponese e la propria lingua madre (inglese, italiano, etc.), cercando di presentare il materiale in modo che abbia senso per chi già conosce una di queste lingue; invece gli esempi in giapponese tradotti serviranno a mostrare in che modo le idee sono espresse in giapponese e serviranno da spiegazioni semplici e più facili da capire.

Inizialmente le traduzioni in italiano degli esempi saranno più letterali possibili, per rendere il senso generale della frase in giapponese. Ciò il più delle volte porterà a traduzioni non corrette in italiano, poichè ad esempio in giapponese non esistono articoli determinativi, ne' intedeterminativi, ne' articoli. Allo stesso modo per i verbi, in giapponese non esiste una forma specifica per il futuro ("io andrò al negozio" oppure "io vado al negozio", sono virtualmente indisdinguibili), quindi nella traduzione non si faranno differenze. L'unico scopo delle traduzioni è quello di rendere un'idea del senso della frase in giapponese. Dopo i primi esempi e più avanti nella guida le traduzioni saranno sempre meno letterali, cioè si preferirà rendere la frase in una forma corretta nella lingua italiana. Se fosse possibile rendere il senso della frase giapponese in una meta-linguaggio semantico, lo farei. Tuttavia per semplicità credo che sia meglio usare l'italiano.

Ovviamente, come tutto nella vita, ci sono vantaggi e svantaggi nel costruire in modo sistematico una struttura grammaticale a partire dalle basi. In giapponese i concetti grammaticali fondamentali sono anche i più difficili da apprendere e le parole più comuni hanno già delle eccezioni grammaticali. Quindi la parte più difficile della lingua verrà prima. In genere i libri di testo non seguono questo approccio per evitare di impaurire o frustrare gli studenti che si avvicinano alla lingua. Invece cercano di ritardare il più possibile le regole grammaticali più difficili con trucchi e artifici in modo da iniziare a presentare espressioni immediatamente utili (ad esempio la coniugazione del passato nei verbi). Questo può andare bene per alcuni, ma può anche creare molta confusione e problemi lungo il percorso, come costruire una casa su fondamenta non troppo solide. Le parti difficile devono essere presentare appena necessarie e non ritardate. La lingua giapponese è molto ben regolata e consistente, in molti casi più di quella italiana. Se si imparano le regole di coniugazione più complicate, la maggior parte della grammatica che rimane verrà costruita su queste basi. L'unica parte difficile da quel punto in poi è ordinare e ricordare tutte le possibili espressioni e combinazioni in modo da essere in grado di usarle in modo appropriato.

Cosa non è compreso in questa guida?

Il principio che ha guidato cosa includere in questa guida è dato dalla domanda "Cosa non si riesce a cercare da soli con un vocabolario?" o "Cosa è spiegato non propriamente su un vocabolario?" E' molto difficile parlare delle proprietà uniche di una parola giapponese che la rendono non traducible direttamente in italiano o inglese, anche se talvolta verrà fatto come eccezione. In ogni caso nella maggior parte delle volte è lasciata al lettore la difficoltà di imparare le sfumature di ogni singola parola. Ad esempio non si vedrà la spiegazione che la parola per dire "alto" può significare anche "costoso" o che la parola per "sporco" può anche significare "non corretto", ma mai "sessualmente pervertito". Per fare questo il lettore potrà procurarsi il dizionalio EDICT ( a questo link, ma disponibile anche in altre forme non necessariamente on-line) che è un vocabolario molto completo, free e con molti esempi. L'unico problema è che il significato è espesso in lingua inglese tuttavia. Purtroppo non esistono allo stato attuale dizionari italiani (on-line o non), di tipo gratuito.

Suggerimenti

Il mio consiglio per fare pratica della lingua giapponese è quello di evitare di "indovinare" come si esprime un concetto italiano in giapponese, il più delle volte provare a rendere in giapponese un pensiero o concetto in modo "letterale" porterà a un risultato sbagliato. La soluzione è semplicemente chiedere a un giapponese
Il linguaggio non è come un problema di matematica, non è possibile sempre "calcolare" la risposta, il più delle volte le espressioni non vanno "tradotte", ma "rese".
La cosa migliore è imparare da esempi corretti, consultando forum, pagine web, cercando pen-pal. Cercare stazioni radio che trasmettono via web, cercare fiabe o storie in giapponese con audio è un'altra risorsa utile per allenarsi all'ascolto.

www.japanese.about.com/mpboards.htm

Talvolta l'abbondanza di materiale potrà lasciare scoraggiati, è anche necessario saper scegliere e non perdere il focus dietro troppe strade. Ogni nuova parola o espessione imparata è un passo avanti nella comprensione della lingua.

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